La febbre è un meccanismo di autodifesa dell’organismo che insorge a seguito di diversi stimoli, detti PIROGENI. Spesso e volentieri si tratta di agenti infettivi esterni come virus, batteri e tossine, ma può trattarsi di citochine naturalmente prodotte dal nostro organismo, come avviene durante un’infiammazione. Il rialzo della temperatura ha la doppia funzione di inibire la proliferazione degli agenti patogeni e di accelerare tutte le reazioni metaboliche che favoriscono l’utilizzo delle riserve energetiche per potenziare l’efficienza del sistema immunitario.
Solitamente la febbre procede seguendo tre fasi:
- Fase prodromica: è l’inizio del processo febbrile che si manifesta con l’innalzamento della temperatura. In questa fase, a causa della vasocostrizione stimolata dall’ipotalamo (la zona del cervello che funge da termostato naturale), si hanno i caratteristici brividi. Ciò avviene perché l’organismo non ha ancora raggiunto il nuovo “set point” stabilito dall’ipotalamo stesso.
- Acme febbrile: è una fase ad andamento variabile in cui si hanno i sintomi più tipici, quali cefalea, dolori muscolari, aumento del battito cardiaco e della frequenza respiratoria, sensazione di calore.
- Defervescenza: può avvenire in maniera più graduale (per lisi) o in modo più rapido (per crisi). I valori della temperatura tornano alla normalità. In questa fase si ha un’intensa sudorazione.
Quali sono i sintomi più comuni?
- brividi
- malessere generale
- mal di testa
- inappetenza
- nausea
- dolori muscolari e articolari
Quali sono i comportamenti da adottare per gestirla correttamente?
L’idratazione è fondamentale perché consente di ripristinare l’equilibrio idrico-salino, oltre a ridurre i sintomi influenzali come mal di testa, spossatezza e dolori muscolari.
Rimanere a riposo, possibilmente restando a letto cercando di dormire, è un ulteriore rimedio che permette al nostro corpo di recuperare l’ energia necessaria per sostenere le difese immunitarie. Vaporizzare acqua termale o tamponare un asciugamano inumidito su fronte, polsi e caviglie favorisce la riduzione della temperatura perché l’evaporazione dell’acqua sulla superficie corporea fa disperdere calore.
Evitare di coprirsi in eccessivamente e indossare abiti leggeri e traspiranti per permettere la dispersione del calore e il conseguente abbassamento della temperatura corporea.
Non riscaldare eccessivamente gli ambienti, ma favorirne l’aerazione.
Quali sono i valori considerati normali nelle diverse parti corporee❓
🔸- L’intervallo di una temperatura ascellare normale è compresa tra 34,7 °C e 37,3 °C;
🔸- La temperatura rettale può essere fino a 2°C maggiore di quella ascellare;
🔸- Una temperatura dell’orecchio normale è compresa tra 35,5 °C e 37,7 °C;
🔸- Una temperatura della fronte normale è compresa tra 35,4 °C e 37,4 °C.
Quali sono i 𝗠𝗘𝗗𝗜𝗖𝗜𝗡𝗔𝗟𝗜 𝗢𝗠𝗘𝗢𝗣𝗔𝗧𝗜𝗖𝗜 utilizzati per controllarla?
I medicinali omeopatici abbassano la febbre in modo graduale, ovvero per LISI. I più comuni sono i seguenti:
-𝐀𝐂𝐎𝐍𝐈𝐓𝐔𝐌 𝐍𝐀𝐏𝐄𝐋𝐋𝐔𝐒: efficace in caso di febbre alta ad insorgenza improvvisa causata da esposizione a freddo intenso e che migliora con movimento e calore. Forte sensazione di sete.
-𝐁𝐄𝐋𝐋𝐀𝐃𝐎𝐍𝐍𝐀: indicato in presenza di uno stato infiammatorio accompagnato da febbre alta che migliora con il riposo e caratterizzato da forte cefalea e ipersensibilità alla luce. La cute è molto calda e arrossata.
-𝐀𝐏𝐈𝐒 𝐌𝐄𝐋𝐋𝐈𝐅𝐈𝐂𝐀: indicato per febbre alta causata da uno stato infiammatorio che si manifesta con gonfiore, dolore pungente e bruciore che migliora con il freddo.
-𝐆𝐄𝐋𝐒𝐄𝐌𝐈𝐔𝐌 𝐒𝐄𝐌𝐏𝐄𝐑𝐕𝐈𝐑𝐄𝐍𝐒: specifico per la febbre ad insorgenza progressiva, i cui sintomi sono tremori, brividi, dolori muscolari, mal di testa e forte prostrazione. Assenza di sete.
-𝐁𝐑𝐘𝐎𝐍𝐈𝐀: il quadro clinico è di una febbre moderata che insorge in modo lento e progressivo, presenza di tosse secca, sete intensa e di dolori muscolari che peggiorano con il movimento.
Quali i farmaci di più comune utilizzo?
Solitamente i FANS sono gli antipiretici di più usati, consentono di abbassare rapidamente la febbre per crisi ( ovvero un abbassamento rapido) e di ridurre i sintomi ad essa legati.
È opportuno rivolgersi al medico nei casi in cui la febbre peggiori o persista nonostante il trattamento farmacologico, quando si registrino temperature alte per più di una settimana e in caso di soggetti a rischio come gli anziani, i cardiopatici o gli immunodepressi.