“Siamo quello che mangiamo” o “Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina il tuo cibo” sono frasi che fanno riflettere sull’importanza che l’alimentazione riveste sulla nostra salute e su quanto sia fondamentale mantenere in ottimo stato quell’organo aggrovigliato al centro del corpo. La definizione di organo appare comunque riduttiva per l’intestino che, invece, può essere benissimo considerato una ghiandola macrosimbiontica evolutasi per garantire il benessere dell’organismo.
È su questo assunto non banale che il dottor Antonio Moschetta incentra il suo libro ‘L’intestino in testa’, edito da Mondadori (2019), palesando già nel titolo la volontà di mettere in discussione la centralità che la società Occidentale dà al sistema nervoso. È altresì improprio definire l’intero apparato digerente “secondo cervello”; piuttosto partecipa attivamente, attraverso una intensa corrispondenza con la parte superiore, fatta di ormoni e neurotrasmettitori, a regolare lo stato psico-fisico dell’individuo.
Attraverso la lettura ci inoltriamo, come in ‘Esplorando il corpo umano’, nei meandri di un complesso architettonico strutturato per permettere la digestione ottimale degli alimenti e assimilare al meglio i nutrienti. Nel nostro viaggio incontriamo misteriosi ospiti come batteri, virus e funghi, che costituiscono un vero e proprio organo, il microbiota intestinale (o meglio enteroma), esseri ignari che rivestono un ruolo cruciale per l’attività metabolica tanto che un loro disequilibrio può essere concausa e innesco di patologie infiammatorie cronico-degenerative anche a livello centrale, come l’Alzehimer.
Grazie a questo preambolo il dottor Moschetta fa luce su le più frequenti patologie che affliggono l’intestino come le IBD (morbo di Chron e la rettocolite ulcerosa), le IBS (sindrome del colon irritabile), disturbi infiammatori a carico della mucosa intestinale con cause multifattoriali, capaci di attivare o meno i geni che le scatenano. Moschetta fa chiarezza sul concetto di intolleranza alimentare (le uniche sono al lattosio e al glutine, definita celiachia), classificando gli altri disturbi alimentari come sensibilizzazioni, o meglio infiammazioni, causate dal contatto ricorrente con un nutriente che alla lunga disturba anche i nostri ospiti. La miccia, se il terreno è pieno di foglie secche, provoca un incendio che divampa. L’incendio in questione è il cancro del colon-retto, vera piaga degli ultimi anni (secondo carcinoma più diffuso in Italia e terzo nel mondo) tanto da portare il Ministero della Salute ad effettuare campagne di screening organizzato, che vedono le farmacie protagoniste in tal senso.
Attraverso la sua conoscenza e trattazione, il dottor Moschetta lascia intravedere nuovi panorami di intervento per prevenire patologie cronico-degenerative, attraverso corrette abitudini alimentari, una maggiore consapevolezza di sé e di ciò che si introduce attraverso l’alimentazione. Tutto questo va unito ad un profondo senso di gratitudine nei confronti di chi, infaticabilmente, giorno e notte, lavora affinché la nostra coscienza possa fare esperienza di questo viaggio che è la vita.
Un libro da non perdere per chi tiene alla propria salute, un prezioso volume per arricchire la nostra libreria!